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10 Gennaio 2025

Contratti Terziario di Mercato, il 2024 l’anno dei rinnovi per oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori

Roma, 10 gennaio 2025 - Il 2024 si è confermato un anno determinante per i rinnovi contrattuali nel vasto e articolato settore del terziario di mercato. Oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori sono stati coinvolti dai 17 Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sottoscritti dalla Fisascat Cisl e dalle altre organizzazioni sindacali di categoria. Un risultato significativo, raggiunto grazie a un impegno negoziale costante e capillare, accompagnato da iniziative di lotta e mobilitazione che hanno registrato il contributo attivo delle lavoratrici e dei lavoratori.

I rinnovi hanno riguardato settori cruciali come lo sport, il terzo settore socio-sanitario assistenziale ed educativo (Cooperative Sociali e Uneba), gli studi professionali, le Basi Usa, il terziario distribuzione e servizi, la distribuzione cooperativa, la distribuzione moderna organizzata. A questi si aggiungono comparti come acconciatura ed estetica, pubblici esercizi, turismo, settore ortofrutticolo, imprese di viaggi, aziende termali e industria turistica, con rinegoziazioni che hanno portato significativi avanzamenti salariali, come nel caso del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari.

Secondo i più recenti dati ISTAT, nel 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali ha superato l’andamento dell’inflazione, confermando una dinamica positiva già evidente nell’ultimo trimestre del 2023. Un traguardo frutto dei rinnovi contrattuali sottoscritti nel 2022, sei nell’industria e sei nei servizi privati, e delle ulteriori intese raggiunte lo scorso anno. I rinnovi contrattuali hanno garantito significativi incrementi salariali e il riconoscimento di importi una tantum a titolo di vacanza contrattuale, attenuando l’impatto economico delle dinamiche inflattive degli ultimi anni. Importanti passi avanti sono stati compiuti sul fronte dell’aggiornamento dei sistemi di classificazione, spesso cristallizzati da decenni, con l’introduzione di nuovi profili professionali legati alle trasformazioni digitali e tecnologiche del mercato del lavoro di riferimento, per meglio rappresentare l’evoluzione delle competenze.

Le intese hanno inoltre rafforzato le tutele per la genitorialità, incrementando i permessi per padri e madri e garantendo l’integrazione al 100% dei trattamenti INPS per i periodi di congedo di maternità.

Sul fronte del welfare contrattuale, è stata aumentata la contribuzione aziendale ai fondi di assistenza sanitaria integrativa, offrendo maggiore protezione ai lavoratori.

Particolare attenzione è stata rivolta alla parità di genere e alla lotta contro la violenza sulle donne, con misure innovative come il riconoscimento di ulteriori periodi di astensione retribuita per le vittime inserite nei percorsi certificati, la possibilità di trasferimento ad altra sede lavorativa e percorsi formativi ad hoc per sensibilizzare e prevenire il fenomeno nei luoghi di lavoro.

Sono stati definiti interventi per valorizzare il lavoro part time, spesso oggetto di utilizzi distorti che trasformano questo istituto in uno strumento di precarizzazione del lavoro, con l’obiettivo di incrementare la durata minima delle ore lavorative, consolidare il lavoro supplementare e regolamentare l’uso delle clausole elastiche.

Non meno importanti le norme contrattuali sull’esternalizzazione dei servizi, con l’estensione della procedura per il confronto sindacale ai diversi cambi appalto, garantendo il trattamento normativo e economico del contratto nazionale del settore sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative. Per la prima volta nel settore turistico, sono state introdotte norme sull’internalizzazione dei servizi (insourcing).

Tra gli aspetti qualificanti anche il rilancio della contrattazione di secondo livello, da rendere effettivamente esigibile, con la previsione di un elemento economico di garanzia. Nonostante i risultati raggiunti, resta aperta la sfida per i rinnovi contrattuali che interessano complessivamente oltre 2 milioni di lavoratrici e lavoratori in settori cruciali, come imprese di pulizie e multiservizi, farmacie private e speciali, agenzie immobiliari, terzo settore socio-sanitario (Agidae, Anaste, Salute Sanità e Cura) e agenti di commercio, con trattative che richiederanno ulteriori sforzi nei prossimi mesi.

Sullo sfondo, permangono le criticità legate a chiusure e riorganizzazioni aziendali, complessi cambi appalto e rinnovi di contratti integrativi spesso ostacolati da atteggiamenti dilatori delle imprese.

«Sono tante le sfide che ci attendono nel 2025, la Fisascat Cisl guarda avanti con determinazione per ridurre i tempi dei rinnovi e garantire nuovi strumenti di tutela nel vasto settore del terziario di mercato» ha dichiarato il segretario generale Davide Guarini. «Il 2024 è stato un anno straordinariamente impegnativo ma altrettanto ricco di risultati - ha aggiunto il sindacalista - grazie al lavoro instancabile della Federazione a tutti i livelli e al sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori che ci onoriamo di rappresentare».

«I rinnovi contrattuali - ha chiosato - non sono mai un punto di arrivo, ma un passo fondamentale per garantire dignità, equità e diritti nel mondo del lavoro». «La nostra battaglia per contrastare il lavoro povero e la precarietà non si ferma - ha concluso Guarini - siamo pronti ad affrontare le sfide del 2025 con la stessa determinazione, certi che il valore della contrattazione collettiva resti il cardine del nostro agire sindacale».