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24 Novembre 2022

25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La Fisascat Cisl ribadisce la ferma condanna a un fenomeno che rimane drammaticamente in crescita

Roma, 25 novembre 2022 – In occasione della celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Fisascat Cisl ribadisce la ferma condanna ad un fenomeno che purtroppo non tende ad attenuarsi. Una violenza diffusa che colpisce le donne in maniera multiforme ed in ogni area del mondo, con modalità e tempi diversi ma terribilmente costanti e che spesso sfociano in un vero e proprio scontro tra barbarie e civilizzazione, come nel caso della protesta delle donne in Iran che, a costo della vita, reclamano con coraggio nuovi spazi di libertà, giustizia, uguaglianza e democrazia.

I dati in Italia ripropongono un quadro di brutalità e aggressività contro le donne che lascia sempre più attoniti: ogni tre giorni una donna muore perché vittima di violenza. I dati del Ministero dell’Interno nel 2022, fino al 20 novembre, parlano di 273 omicidi registrati, con 104 vittime donne, di cui 88 uccise in ambito familiare-affettivo; di queste, 52 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. Non solo. Secondo il report elaborato dalla Direzione centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dall'entrata in vigore nell'estate 2019 della legge sul 'Codice rosso' i delitti di deformazione dell'aspetto della persona registrano un incremento del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Crescono inoltre del 9% i reati di violenza sessuale, passati dai 4.038 dei primi nove mesi del 2021 ai 4.416 dello stesso periodo del 2022; nel più ampio periodo gennaio 2020 - settembre 2022 continuano a risultare largamente più numerose le vittime di sesso femminile, il 92%: di queste, il 27% sono minorenni e il 77% italiane.

Ad aumentare anche gli ammonimenti del questore per stalking, più marcati in ambito domestico con un +40%. Una piaga che si sviluppa anche in ambito lavorativo, ricomprendendo le molestie sessuali con contatto fisico – colleghi, superiori o altre persone che sul posto di lavoro hanno tentato di toccare, accarezzare, baciare le colleghe contro la loro volontà – fino al tentativo di utilizzare il corpo della donna come merce di scambio, con la richiesta di prestazioni o rapporti sessuali o di una disponibilità sessuale in cambio della concessione di un posto di lavoro o di un avanzamento. L’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali riporta che 1 donna su 3 ha subito atti di violenza fisica o sessuale nei luoghi di lavoro: il 55 % delle donne nei Paesi dell’Unione europea ha subito molestie sessuali ed il 32 % delle vittime dichiara che l’autore delle molestie era un superiore, un collega o un cliente.

In Italia, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1 milione e 404mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Rappresentano l’8,9% delle lavoratrici, incluse le donne in cerca di occupazione. La contrattazione nei settori del terziario di mercato, dove si concentra oltre il 70% dell’occupazione in Italia con tassi elevati di presenza femminile, negli ultimi anni si è concentrata sull’inserimento di norme ad hoc volte al contrasto alla violenza di genere, anche nei luoghi lavoro, ampliando le tutele previste dalla legge con l’inserimento di codici di condotta o intese nell’ambito degli istituti di welfare sociale. Un tema centrale riproposto dai sindacati anche con l’avvio della stagione dei rinnovi dei contratti nazionali di lavoro scaduti nei settori del commercio, turismo e servizi che interessano complessivamente oltre 5 milioni di addetti.

Nelle diverse piattaforme sindacali il riferimento all’inserimento di tutele specifiche per le lavoratrici coinvolte nei percorsi di protezione relativi alle violenze di genere, con l’espressa richiesta di recepire e valorizzare le novità legislative intervenute negli ultimi anni, oltreché di norme volte alla prevenzione e al contrasto dei comportamenti discriminatori basati sulle diversità di nazionalità, sesso, età, disabilità, opinioni politiche e, in particolare, violenze o molestie di genere.

Norme già recepite nei più recenti rinnovi dei contratti nazionali di settore. Come nel caso del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, da applicarsi agli oltre 40mila addetti dipendenti delle circa 3mila imprese del terzo settore associate a Confcommercio e del rinnovo del contratto nazionale applicato agli oltre 100mila addetti delle imprese di pulizia artigiane (siglato nel mese di ottobre 2022) che recepisce in toto la Convenzione ILO 190 per il contrasto e la prevenzione della violenza e molestie nei luoghi di lavoro, con la previsione di iniziative informative per definire una cultura inclusiva, attraverso la realizzazione di assemblee sindacali e corsi di formazione dedicati e l’estensione del congedo previsto dalla Legge per le donne vittime di violenza al quale si aggiungono 90 giorni di permessi non retribuiti, con la possibilità di trasferimento in altro appalto e l’esclusione da turni con orari disagiati.

Norme previste anche dai contratti nazionali delle farmacie speciali (2022) e delle farmacie private (2021). Anche i contratti nazionali del lavoro domestico, sottoscritto in piena pandemia ad ottobre del 2020, e delle Imprese di Pulizia, Servizi Integrati/Multiservizi, sottoscritto nel mese di luglio 2021, contemplano il riconoscimento di periodi di congedo per le donne vittime di violenza inserite nei percorsi di protezione, periodi anche indennizzati con il 70% della retribuzione. Anche i recenti rinnovi dei contratti integrativi Coop Alleanza 3.0, Ginori 1735, Gucci Italia, Vera Ristorazione (Ristò), Cineca, Gft Italia, Arval, Car2Go Italia, Gruppo Marriot, contemplano azioni e protocolli finalizzati al contrasto della violenza di genere, impegnando le aziende ad adottare misure adeguate nei confronti di coloro che la pongono in essere e a concordare con le organizzazioni sindacali iniziative di informazione e formazione dedicate.

«La dignità, l'integrità e la libertà vanno difese e tutelate per tutti senza indugi alcuni. Sono valori alla base del convivere civile in alcun modo negoziabili» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini, ribadendo il ruolo della contrattazione a tutti i livelli. «Continueremo a contrastare la violenza in ogni sua forma e a promuovere una società dove il rispetto sia un valore irrinunciabile e la donna sia pari all'uomo» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «la violenza spesso si accompagna ad una posizione marginale delle donne nei vertici aziendali, con un minor accesso al lavoro, meno retribuito e con meno possibilità di carriera».

«La tolleranza zero alla violenza sulle donne invocata dalla Convenzione ILO 190, ratificata dal Parlamento italiano ed entrata in vigore il 29 ottobre scorso - ha chiosato Guarini - rappresenta l’inizio di un percorso di impegno concreto che richiede una responsabilità condivisa, che dovrà vedere ancora il Parlamento impegnato nel varare disposizioni normative attuative, non meno le Parti Sociali e le istituzioni che non dovranno far mancare il loro contributo fondamentale». Il sindacalista ha espresso «solidarietà a tutte le donne iraniane che continuano a lottare e a scendere in piazza contro il regime totalitario, anche a prezzo della vita, per affermare i loro diritti e rivendicare giustizia e uguaglianza in una società che nega l’identità di donna subendo una violenta repressione».

La Fisascat Cisl aderisce alla campagna "Breaking the Circle" - Third Party Violence promossa dal sindacato internazionale dei servizi Uni Global Union https://en.breakingthecircle.org/. La mobilitazione social di 16 giorni contro la violenza e la violenza di genere prenderà il via oggi 25 novembre, in concomitanza della celebrazione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, e terminerà il 10 dicembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani.

Il Comitato Mondiale Donne dell'UNI ha voluto che questi 16 giorni di attivismo 2022 si concentrassero sulla violenza da parte di terzi, clienti, committenti, pazienti, contratti commerciali, fornitori di servizi, ecc., e sull’urgenza di ratificare in tutto il globo la Convenzione ILO 190 unitamente alla Raccomandazione 206, entrambe di fondamentale importanza per il settore dei servizi privati.