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23 Giugno 2022

PNRR, donne e questione di genere: al via il ciclo di seminari Fisascat Cisl sulle prospettive e sulle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sul ruolo della contrattazione per sostenere una buona occupazione femminile. A Roma il primo appuntamento riservato alle dirigenti delle federazioni del centro-sud, il 12 luglio tappa a Milano con le dirigenti delle strutture sindacali del centro-nord

Roma, 23 giugno 2022 – PNRR, occupazione femminile e questione di genere al centro del nuovo ciclo di seminari promosso dalla Segreteria Nazionale della Fisascat Cisl unitamente al Coordinamento Nazionale Donne e Politiche di Genere, al via oggi a Roma presso il Centro Congressi Villa Palestro.

All’appuntamento di apertura hanno aderito circa 60 partecipanti, tra segretarie generali, componenti di segreterie e coordinatrici delle strutture territoriali e regionali Fisascat del Centro-Sud, impegnate in una giornata di confronto sulle prospettive e sulle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il riequilibrio di genere nel mondo lavorativo.

Il PNRR si propone infatti, entro il 2026, di superare la soglia del 60% di occupazione femminile attraverso una serie di stanziamenti del valore complessivo di 38,5 miliardi di euro, di cui 3,1 destinati a misure direttamente mirate alle donne e 35,4 a interventi indirettamente riconducibili al riequilibrio di genere. Misure che spingono il Sindacato ad interrogarsi sulle azioni contrattuali da mettere in campo per promuovere e interpretare al meglio il cambiamento e sostenere una buona occupazione femminile.

A guidare i lavori del seminario Elena Maria Vanelli, Coordinatrice Nazionale Donne e Responsabile Politiche di Genere Fisascat Cisl, che ha introdotto l’evento prima di lasciare spazio agli interventi delle relatrici. Per la sindacalista il seminario è «un percorso di riflessione e di proposte utile allo sviluppo di un’adeguata azione di tutela delle lavoratrici, alla luce dei nuovi scenari imposti prima dalla crisi pandemica e in seguito da quella energetica». Un contesto in cui, ha sostenuto la Vanelli, «il problema dell’occupazione femminile rappresenta una crisi nella crisi e si riflette soprattutto nel Terziario di Mercato, settore caratterizzato da una forte presenza femminile». «L’occupazione delle donne – ha aggiunto ancora la sindacalista – è diminuita e peggiorata, diventando ancor più precaria e irregolare. Per questa ragione è importante capire come cogliere le occasioni offerte dal PNRR al riequilibrio di genere e cambiare rotta».

A delineare gli aspetti conoscitivi del PNRR e le relative opportunità per le lavoratrici è stata la Adapt Research Fellow Stefania Negri. In premessa la ricercatrice ha acceso i riflettori sulla condizione femminile in Italia, dove la bassa natalità, con una media di 1,29 figli per donna contro l’1,56 della media UE, fa il paio con le diseguaglianze di genere ai vari livelli: nel contesto familiare, con i carichi di cura e assistenza familiare che gravano prevalentemente sulle donne; nell’accesso ai percorsi di formazione e istruzione STEM; in ambito lavorativo, con la maggiore concentrazione delle donne occupate in mansioni ritenute tipicamente femminili, la difficoltà delle donne a scalare le gerarchie aziendali, la disparità salariale uomo-donna a parità di mansioni e ruolo e l’esposizione a violenze e molestie. Il focus si è poi spostato sulle linee di intervento sulla parità di genere, sulle misure dirette e indirette previste dalle sei missioni del PNRR e sulle previsioni della contrattazione nazionale e integrativa in tema di sostegno alla genitorialità/carichi familiari e parità di genere.

A prendere la parola è stata poi Franca Cipriani, Consigliera di Parità Nazionale della Regione Lazio. «La condizione femminile – ha affermato – emerge in maniera critica soprattutto nelle piccole e medie imprese, che come è noto rappresentano l’ossatura del Paese. Cambiare rotta non è soltanto giusto, ma anche conveniente per l’intero sistema Paese: significa recuperare terreno sia sul piano economico sia su quello demografico». In questo senso la Cipriani ha salutato favorevolmente l’introduzione per legge della certificazione della parità di genere per tutte le aziende che dimostreranno l’effettività e l’efficacia delle proprie politiche sul tema. «La certificazione – ha dichiarato – è un passo significativo per creare una reale consapevolezza nel mondo del lavoro sul tema della buona occupazione femminile».

Gli spunti offerti dalle due relatrici sono stati ripresi e discussi nella seconda parte della giornata, dedicata a due lavori interattivi sulle azioni concrete da intraprendere a livello sindacale per tutelare e promuovere l’occupazione femminile.

A conclusione dei lavori è intervenuto il Segretario Generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, che si è detto «orgoglioso dell’organizzazione di un evento che mantiene ben accesi i riflettori su una questione d’importanza vitale per il futuro del nostro Paese». «Il tema – ha dichiarato Guarini – è davvero strategico per la Fisascat, un’organizzazione che conta oltre 260mila iscritte, per un peso specifico che supera il 60% dell’intera platea di lavoratrici e lavoratori rappresentati».

Guarini ha aggiunto che «come sindacato di categoria la Fisascat Cisl è consapevole che non basta investire genericamente nei comparti economici del Terziario, ma occorre puntare in maniera mirata sulla qualità del lavoro, permettendo alle lavoratrici una maggior mobilità sia in senso orizzontale (tra settori) sia in verticale (negli organigrammi aziendali)».

«Il punto di partenza per conseguire quest’obiettivo di civiltà è certamente il PNRR – ha proseguito il sindacalista – ma mi preme porre l’accento anche sul valore aggiunto che i corpi intermedi possono offrire alle strategie previste dal Piano, al fine di amplificarne positivamente le ricadute. Il sindacato è infatti il maggior conoscitore delle problematiche del lavoro e delle lavoratrici, ragione per cui riteniamo che il suo coinvolgimento sia una precondizione necessaria al conseguimento degli obiettivi previsti. Importante sarà, in questo senso, la creazione di tavoli di settore partecipati tra istituzioni e Parti Sociali, che rappresenteranno la nostra cabina di regia per monitorare gli investimenti per la buona occupazione femminile e in cui potremo portare quelle istanze che le nostre iscritte ci manifestano quotidianamente». Guarini ha assicurato che «come sindacato lavoreremo per costruire politiche contrattuali che affianchino le misure previste dal Governo e ne amplifichino le ricadute. Siamo infatti convinti che, senza una buona contrattazione, gli obiettivi fissati dal PNRR siano destinati a non essere raggiunti. Tra le priorità contrattuali rientrano il rafforzamento del sostegno alla genitorialità e la disciplina dei congedi parentali; la promozione dello strumento dello smart working; il potenziamento del welfare contrattuale e bilaterale, con maggiori sostegni alla prima infanzia; il consolidamento della contrattazione di secondo livello per estendere ulteriormente le tutele».

«Leggi e contrattazione, però, da sole non bastano. Crediamo fortemente che se il sindacato vuole ancora ambire ad essere un soggetto sociale costruttore di cultura, allora deve anche adoperarsi per promuovere un necessario cambiamento culturale. Noi avvertiamo il peso di questa responsabilità e siamo pronti a collaborare con istituzioni a controparti per promuovere una nuova coscienza del lavoro, in grado di cogliere le opportunità insite nell’occupazione femminile» ha concluso il Segretario Generale della Fisascat Cisl.

Il secondo seminario, destinato alle sindacaliste delle strutture territoriali e regionali Fisascat del centro-nord, è previsto a Milano il 12 luglio.