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Il 5 dicembre le lavoratrici e i lavoratori si fermeranno. I sindacati: "Oltre il 50% dei negozi non percepirà niente. Inutile presa in giro"

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Roma, 10 novembre 2025 – Il 5 e 6 novembre si è svolto a Bruxelles, nella sede del CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo, il secondo incontro del Care Dialogue, il confronto promosso dalla federazione sindacale europea UNI Care Europa tra organizzazioni sindacali e associazioni religiose per rafforzare la cooperazione nel settore della cura e dell’assistenza e promuovere una visione condivisa fondata su dignità, giustizia e solidarietà. All’iniziativa hanno partecipato rappresentanti del Comitato Economico e Sociale Europeo, della Commissione Europea, dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), della Caritas Europa e di numerose realtà del mondo sindacale e del terzo settore. Per la Fisascat Cisl hanno preso parte al confronto Gianfranco Brusaporci, responsabile delle relazioni internazionali, e Pierangelo Raineri, presidente di UNI Care Europa. Il Care Dialogue si inserisce nel solco della Strategia Europea per la Cura varata dalla Commissione Europa nel 2022, che mira a garantire servizi di qualità, accessibili e sostenibili in tutta l’Unione, riconoscendo il ruolo centrale della contrattazione collettiva e del dialogo sociale nel miglioramento delle condizioni di lavoro. Un ambito che in Europa coinvolge oltre 6 milioni di lavoratrici e lavoratori, pari a circa il 3% dell’occupazione complessiva, impegnati quotidianamente nei servizi di assistenza a lungo termine e di cura alla persona. Al centro del confronto il riconoscimento del valore sociale ed economico del lavoro di cura, l’impatto dell’intelligenza artificiale nei servizi alla persona, la tutela dei lavoratori migranti, la parità di genere e la necessità di rafforzare la voce dei lavoratori nei processi decisionali. Il Care Dialogue diventa così una piattaforma permanente di cooperazione tra sindacati e organizzazioni religiose, che promuoverà iniziative comuni, scambi di esperienze e formazione, anche grazie a un progetto sostenuto dalla Commissione Europea. Tra gli obiettivi, la costruzione di reti nazionali e locali capaci di replicare l’esperienza del dialogo sociale e ampliare la partecipazione dei lavoratori e delle comunità nei processi decisionali. Un percorso di “alleanze sagge”, come le ha definite Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’, per costruire un’economia della cura più giusta, sostenibile e umana, in cui il lavoro di cura sia riconosciuto come pilastro di coesione sociale e benessere collettivo.
Roma, 7 novembre 2025 - Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs esprimono profonda preoccupazione per il destino delle 67 lavoratrici e lavoratori di Cruiseland Srl e Pigi Srl, aziende che fanno capo alla multinazionale BravoNext Sa - società quota in borsa in Svizzera - e proprietaria del noto sito di prenotazione viaggi Lastminute.com. Le due società hanno espresso la volontà di procedere con il licenziamento dei dipendenti a seguito della procedura di mobilità per cessazione delle attività fatta pervenire ai sindacati lo scorso 6 ottobre. Le lavoratrici e i lavoratori coinvolti gestiscono in Italia servizi di customer care e di prenotazione per le crociere nell’ambito della più complessa offerta di servizi di prenotazione propria di Lastminute.com. Stante la solidità dell’assetto societario complessivo – parliamo di molteplici articolazioni in Stati europei ed extraeuropei per più di mille dipendenti impiegati - le organizzazioni sindacali chiedono all’azienda di ricollocare le lavoratrici e i lavoratori oggetto della procedura nelle altre aziende riconducibili a Lastminute.com. “Non rileviamo un modello organizzativo che definisce un ramo esclusivo e pertanto – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - riteniamo doveroso che l’azienda si adoperi per definire una soluzione utile a garantire la continuità occupazionale di tutto il personale ricompreso nelle due società”. Grave è inoltre la notizia della vendita a terzi del marchio “Crocierissime”, strumento operativo con il quale il personale delle due aziende gestisce le prenotazioni dei viaggi in crociera. È inaccettabile che la vendita si sia conclusa senza tener conto della tutela dei lavoratori coinvolti dall’operazione di vendita. Per le ragioni sopra esposte, le organizzazioni sindacali hanno chiesto ai rappresentanti aziendali di garantire la continuità occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti all’interno del gruppo complessivamente inteso. Le parti hanno calendarizzato un nuovo passaggio di confronto per il giorno 17 novembre.
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