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McDonalds, prosegue la trattativa per il primo Contratto Integrativo Aziendale

Filcams, Fisascat e Uiltucs sospendono lo stato di agitazione, solo nei confronti della Company McDonald's Italia

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Gucci Italia, proclamato lo stato di agitazione dei circa 1.000 dipendenti impiegati nel retail della casa di moda

L’azienda si rifiuta di erogare per il 2025 l’importo welfare previsto dal contratto integrativo applicato in ultravigenza

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Attività internazionale, la Fisascat Cisl sviluppa un documento programmatico che fissa gli obiettivi sulla propria partecipazione ai vari livelli di governance transnazionale

Guarini: “Necessario mettere in campo azioni coordinate a livello globale e condividere un fronte comune sindacale capace di difendere i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori ovunque nel mondo, promuovendo un modello focalizzato sulla giustizia sociale e sulla solidarietà”

Bookingcom

Booking.com, il 4 agosto è sciopero contro i licenziamenti annunciati dall’agenzia di viaggio online statunitense

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiedono il ritiro della procedura e la riapertura del confronto

Tkei25

TKEI, scatta lo sciopero per rivendicare un equo contratto integrativo aziendale

Roma, 31 luglio 2025 – È confermato lo sciopero di otto ore, domani 1° agosto, dei circa 500 dipendenti del gruppo TKEI, che commercializza ascensori e garantisce i servizi minimi di assistenza ai clienti. Lo stato di agitazione era scattato lo scorso maggio quando si sono interrotte le trattative per il primo contratto integrativo aziendale, arenatesi sulle richieste dei sindacati di adeguare il trattamento dei dipendenti alle condizioni in essere in altre aziende competitor nel settore ascensoristico. Lo stato di agitazione era stato sospeso in virtù di una disponibilità data dall'azienda a riprendere la trattativa lo scorso 14 luglio, impegno però disatteso dalla stessa – e comunicato alle rappresentanze sindacali – “per impegni precedentemente concordati”. Di qui la dichiarazione dello sciopero, che impegnerà lavoratrici e lavoratori nella giornata di domani 1° agosto, per otto ore a copertura degli interi turni di lavoro. I punti chiave su cui la trattativa con l’azienda si è interrotta riguardano: •⁠  ⁠l’introduzione di un welfare di almeno 200 euro l’anno, analogo a quanto in essere nelle principali aziende competitor del settore; •⁠  ⁠l’introduzione di un premio di risultato (PdR) distinto dal welfare, come misura di partecipazione dei dipendenti alla redistribuzione degli utili e agli incrementi di produttività; •⁠  ⁠una prima definizione di linee guida sulla reperibilità, oggi applicata in modo unilaterale dall’azienda, contenenti le basilari misure di sicurezza – riposo giornaliero, numero massimo annuale di giornate/settimane di reperibilità - e la misura delle indennità, con disponibilità a discutere e definire successivamente gli ulteriori dettagli anche eventualmente attraverso la costituzione di un tavolo tecnico che possa valutare soluzioni congrue alla situazione organizzativa aziendale. Dall'azienda c'è stato un atteggiamento irrispettoso senza dimostrare nessuna volontà concreta di avanzamento. In particolare, sul piano salariale l'azienda continua ad osteggiare la definizione per via contrattuale di un meccanismo di redistribuzione degli utili verso i lavoratori, limitandosi a proporre alcune misure di welfare ritenute insufficienti. “Su queste basi – scrivono in una nota i rappresentanti sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – riteniamo impossibile trovare un punto di incontro, registrando una eccessiva distanza nei contenuti e l’indisponibilità dell’azienda ad acquisire quegli elementi di valore da noi indicati come imprescindibili per la definizione di un accordo”.

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CCNL Anaste, l’associazione datoriale rinnova con i sindacati autonomi: ennesimo tradimento ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori

Roma, 31 luglio 2025 – “Apprendiamo del rinnovo contrattuale sottoscritto tra l’associazione datoriale Anaste e alcune sigle sindacali autonome. Si tratta di un rinnovo, se così vogliamo definirlo, che ancora una volta rappresenta un vero e proprio tradimento nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”. A dichiararlo congiuntamente sono le organizzazioni sindacali di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs, commentando la firma del contratto nazionale da parte dell’Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età con alcuni sindacati autonomi. “Il trattamento economico previsto – precisano i sindacati confederali – risulta nettamente inferiore rispetto a quanto già stabilito in altri recenti rinnovi contrattuali firmati dalle organizzazioni sindacali confederali nel triennio 2023-2025 (ANFFAS, AGIDAE, Valdesi, Cooperative Sociali, UNEBA)”. E aggiungono: “Questo rinnovo non solo non garantisce alcun miglioramento salariale adeguato al costo della vita, ma si configura come un arretramento inaccettabile”. Particolarmente grave risulta la previsione del comporto di malattia a sei mesi in tre anni, una soglia che i sindacati giudicano irragionevole e inaccettabile. “Prevedere la possibilità di licenziamento dopo sei mesi di assenza in tre anni significa negare la tutela della salute per le lavoratrici e i lavoratori del settore. Ricordiamo che gli altri contratti collettivi nazionali prevedono comporti ben più tutelanti, fino a 12-18 mesi nel triennio” affermano le sigle di Cgil, Cisl e Uil. Per queste ragioni i sindacati confederali fanno sapere che nei primi giorni di settembre si terrà un attivo nazionale delle delegate e dei delegati nel quale si discuteranno tutte le azioni, ivi incluso lo sciopero nazionale, per respingere con forza questo contratto peggiorativo e rivendicare diritti, dignità e giusta retribuzione per i dipendenti a cui viene applicato il contratto Anaste.

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